Tatuaggio Mori

Tatuaggi mori

Tatuaggi mori: il latino in passato era la lingua utilizzata nei rapporti fra persone colte e nelle opere di cultura. A testimonianza di ciò è il fatto che ancora oggi, nell’età odierna, vocaboli e modi di dire vengono usati nel linguaggio quotidiano.

Infatti, l’influenza del latino sul linguaggio popolare ancora oggi continua ad essere una costante e sono tante le frasi e i modi di dire che si sono tramandati nel corso del tempo e sono giunti fino a noi, tanto da essere usati come motti o per esprimere un concetto in modo più enfatico.

Nell’ambito dei tatuaggi sono numerose le frasi che vengono usate per definirne il senso e una delle più ricorrenti è “memento mori”. Si tratta in realtà di una frase che non ha un significato gradevole, tuttavia è fra quelle più richieste perché  è comunque veritiera, ed esprime, anche se in maniera cruda, una verità che ben si colloca in qualsiasi contesto storico.

Proprio per questo i cosiddetti tatuaggi mori, detti così perché derivanti da questa frase, piacciono tanto e sono in molti a scegliere questa frase per farla tatuare sul proprio corpo. Ma cosa significa veramente memento mori? Qual è l’origine di questa frase? Vediamo di saperne di più.

Tatuaggi mori

Il teologo americano David Bentley Hart afferma che la frase memento mori, derivata dal latino, tradotta letteralmente vuol dire “ricorda morire”. Inizialmente si credeva che la frase significasse “ricordati che un giorno morirai”, ma invece la traduzione esatta è ricorda morire, ma indica “ricorda la morte o “ricorda che sei mortale”. In latino Memento vuol dire ricordare, mentre mori vuol dire morte, quindi la frase può essere considerata come una sorta di promemoria sul fatto che prima o poi per tutti arriva il momento di morire e che nessuno di noi vivrà in eterno.

La frase pare affondi le radici nell’Antica Roma, quando veniva detta in occasione delle cerimonie per la vittoria di un comandante quando passava per le vie di Roma. Stando alla tradizione, un servo durante i festeggiamenti disse al comandante che non sarebbe vissuto per sempre e che un giorno anche per lui sarebbe arrivata la sua ora. D’altronde, lui non era un dio e di conseguenza non doveva rendersi schiavo della superbia e non doveva abusare del suo potere.

La frase da allora venne ripetuta e usata iniziò in occasione di eventi artistici e tramandata nella cultura popolare fino a giungere ai nostri giorni e a prendere sopravvento nell’ambito dei tatuaggi, anche se è stata usata come titolo per un film horror sudcoreano e per un episodio della serie televisiva The X-Files.

I pigmenti di colore

Il tatuaggio mori viene realizzato con pigmenti diversi da quelli usati per il trucco permanente. Infatti, nel caso di quest’ultimo sono naturali, certificati e riassorbibili, come prevede la legge. La caratteristica di poter essere assorbiti, smaltiti dal nostro organismo e sostituiti da altri pigmenti li rende duraturi per un determinato periodo di tempo.

Invece, i pigmenti per i tatuaggi mori, così come quelli per i tatuaggi artistici in generale, sono indelebili, durano per sempre, e sono composte da sostanze coloranti di dimensioni maggiori di quelle usate per la micro pigmentazione, che sono contradistinte da particelle inferiori ai 20 micron. Inoltre, le resine acriliche presenti all’interno dei pigmenti utilizzati per il tatuaggio non permettono ai macrofagi di leggere le sostanze coloranti, per cui non avviene la fagocitazione.

Un altro aspetto da considerare sono gli aghi utilizzati per realizzare i tatuaggi mori, leggermente diversi e più spessi di quelli usati per la micropigmentazione. Anche gli strumenti utilizzati si differenziano nella forma e nelle funzioni, infatti il dermografo lavora con pulsazioni e frequenze inferiori rispetto a quelle dei tatuatori tradizionali, quindi la dermopigmentazione ha un effetto meno invasivo di un classico tatuaggio.

Tatuaggio mori

I tatuaggi mori vengono realizzati sia da soli che accompagnati da elementi funesti come bare, teschi, lapidi e fiori. La frase viene disegnata in lettere piccole, oppure discrete o ancora appariscenti e grandi. Gli elementi oscuri che accompagnano la frase rafforzano il senso spiacevole, che alla fine è reale e quindi non c’è da meravigliarsi se sono in tanti a volerla tatuare.

La consapevolezza della morte e della durata limitata della vita terrena è d’altronde l’unica certezza che un essere umano ha e non c’è da farsi alcuna illusione. Proprio per questo si può considerare il Memento Mori un richiamo alla realtà ma soprattutto alla vita, e a godersela istante dopo istante.

Il messaggio rimandato dalla frase vuole ricordare che la vita è qualcosa a cui tenere e che tutto può finire in un istante. Dunque, bisogna celebrare la vita e tutto quello che di buono ci dà e rappresenta. Il messaggio del tatuaggio Memento Mori è molto forte ed è dunque comprensibile che molti lo scelgono per tatuarselo sul corpo, perché richiama l’amore e il rispetto per la vita, un vero e proprio inno.

Tatuaggi mori

I tatuaggi memento mori hanno una frase molto breve, che si può personalizzare in base ai propri gusti. Per chi desidera qualcosa di oscuro puoi scegliere di scrivere la frase solamente con inchiostro nero e una calligrafia stile mortuario. Oppure, per creare qualcosa di diverso e molto originale, si può anche sperimentare l’effetto colorato misto al nero e rendere la frase altrettanto bella ma più vivace e meno funerea.

Invece, se si vuole enfatizzare l’aspetto della morte, è possibile affiancare alla frase un teschio, da disegnare con inchiostro nero per enfatizzarne il significato. Molti scelgono di far disegnare la frase Memento mori sulle dita, scritta in piccole dimensioni, e l’effetto è davvero molto efficace.

Oppure la si può fare tatuare in una parte del corpo che fa ricordare meglio che non si può vivere in eterno. Per realizzare qualcosa di diverso si può anche scegliere di tatuare la frase sulla caviglia, oppure sul braccio, a mo’ di decorazione, e anche in questi casi l’effetto è assicurato. Tatuare la frase in punti visibili del corpo permette di prendere ancora più consapevolezza che viviamo in una dimensione viva e presente.

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