Tatuaggi

Definito vera e propria arte, il tatuaggio è una decorazione del corpo che viene eseguita mediante disegni, immagini, simboli di vario genere, in unico colore oppure colorati e variopinti. In origine la pratica si è sviluppata anche nelle grandi civiltà antiche, come quella egiziana e quella romana, e nel tempo si è diffusa in varie parti del mondo con significati e simbologie diverse in base al luogo e al periodo.

In passato i tatuaggi erano un modo per testimoniare un segno di appartenenza a un gruppo etnico, religioso o sociale, per rimarcare differenze di rango sociale o di genere, ma erano anche un modo per esprimere una sorta di trasgressione. Ad oggi i tatuaggi scelti non sempre hanno un significato particolare, e molti lo fanno solamente come abbellimento puramente estetico, tuttavia per altri può rappresentare un modo per affermare l’amore per una persona o per esternare un concetto di vita.

E’ comunque un fenomeno di moda, tanto che sono molto diffusi anche i tatuaggi estetici, dal trucco semipermanente al microblading, e altri interventi molto richiesti ed efficaci nel risolvere determinate problematiche come difetti o inestetismi vari. Nonostante nel corso dei secoli le tecniche si sono evolute, il concetto di base è rimasto sempre uguale. Infatti, per eseguire un tatuaggio bisogna depositare l’inchiostro sotto la pelle, proprio come avviene per la dermopigmentazione.

Un po’ di storia sui tatuaggi

L’usanza del tatuaggio era presente già nei popoli della preistoria, come dimostrano quelli ritrovati sull’uomo del ghiacciaio Ötzi, ritrovato parzialmente integro nel 1991 e risalente al 3300-3100 a.C. Esistono anche casi precedenti di ritrovamenti in tutto il mondo di mummie tatuate, rinvenute in Siberia, in Egitto, in Alaska e in Nord Africa.

L’uomo di Otzi aveva ben 61 tatuaggi caratterizzati da punti, linee e crocette posti in corrispondenza della schiena e delle articolazioni. I ricercatori hanno riscontrato nei punti dove erano i tatuaggi la presenza di osteoartrosi e hanno avanzato l’ipotesi che si trattasse di una sorta di agopuntura preistorica fatta con erbe medicinali per lenire il disturbo articolare.

Anche la mummia della principessa di Ukok, ritrovata sulle montagne Altai nel 1993 presentava tatuaggi sul ventre, sul braccio e sulla spalla sinistra. La mummia, risalente intorno al 500 a.C., ha permesso di scoprire nuovi elementi sulla cultura di Pazyryk. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che i primi tatuaggi sono da datare addirittura al periodo paleolitico, come dimostra la figura dell’Uomo-leone scolpita nella grotta di Hohlenstein-Stadel in Germania. La figura risale a 32 mila anni fa e ha delle incisioni orizzontali che potrebbero essere dei tatuaggi veri e propri.

Come viene realizzato il tatuaggio

Il tatuaggio viene eseguito con dei pigmenti colorati che vengono introdotti sotto la pelle con strumenti specifici. Ad essere coinvolti nel trattamento sono i primi strati dell’epidermide, per cui non viene raggiunta la parte più profonda della cute, dove si trovano i vasi sanguigni che compongono il tessuto connettivo. In genere il tatuatore utilizza un macchinario manuale dotato di minuscoli aghi che con un movimento costante e ritmato iniettano sottopelle delle gocce di inchiostro.

Una volta che il colore si è depositato non è possibile eliminarlo. La durata dell’esecuzione del tatuaggio dipende anche dal tipo di disegno da realizzare, anche se ad oggi i tempi rispetto al passato sono molto più ristretti. E’ importante sottolineare che la qualità dell’inchiostro gioca un ruolo centrale nel risultato finale, in quanto determina la quantità di inchiostro da inoculare nel derma. Infatti, le dimensioni dei pigmenti di inchiostro sono troppo elevate per poter essere assorbiti dai globuli bianchi e per questo rimangono all’interno della pelle.

Anche se alcune particelle minuscole vengono rimosse, la maggior parte rimane in modo permanente nel derma. Se l’inchiostro non viene depositato a fondo tanto quanto basta per rimanere nella pelle in maniera permanente, il risultato non è ben definito. Inoltre, i pigmenti verrebbero rimossi durante il processo fisiologico di rigenerazione attuato naturalmente dall’organismo.

Come funziona lo strumento per fare i tatuaggi

La professionalità del tatuatore sta nell’inserire i pigmenti alla giusta profondità, infatti bisogna fare anche attenzione che non vengono depositati più a fondo di quanto bisogna fare normalmente. Nel caso dovesse accadere, potrebbero comparire delle sbollature e il risultato non sarebbe gradevole. Nonostante molti credono che l’inchiostro venga iniettato, in realtà gli aghi di un macchinario per tatuaggi non hanno la stessa funzione di quelli che usano i medici per fare le iniezioni.

Gli aghi per tatuaggi hanno in genere tre o anche più punte, e tra di esse viene trattenuto l’inchiostro. La macchina per tatuaggi rotativa è molto silenziosa, è molto facile da usare anche per un principiante e fornisce un sufficiente riempimento oltre che un movimento uniforme e regolare dell’ago. La macchinetta a bobina permette invece di ottenere una sfumatura migliore del tatuaggio e linee più morbide.

Le macchine a bobina sono facili da modificare e da controllare. La scelta fra le varie machinette per tatuaggio va fatta in base al proprio livello di abilità e alle esigenze dei propri clienti. Una volta che il tatuatore intinge nell’inchiostro la macchina lo sta praticamente prelevando tra gli aghi, e quando questi penetrano la pelle lo collocano nel derma.

Composizione dell’inchiostro per tatuaggi

Cosa contengono gli inchiostri utilizzati per fare i tatuaggi? Coloro che producono queste sostanze non sono obbligati a riportare quali materiali e sostanze contengono, in quanto non vi è alcuna regolamentazione specifica che lo stabilisce. Di conseguenza, quando si fa un tatuaggio, ci si affida al tatuatore che deve scegliere l’inchiostro più sicuro.

E’ bene comunque sottolineare che in linea di massima le miscele di inchiostro dei pigmenti sono a base vegetale, sali metallici e componenti plastici. Le composizioni non sono però precise e descrivibili, ma tutte hanno in comune due elementi standard, il pigmento e il veicolo. Il veicolo ha il compito di distribuire in modo uniforme il pigmento in una matrice liquida, onde evitare che insorgano accumuli di pigmenti e che l’introduzione sottocute avvenga in modo scorrevole.

I veicoli più usati sono l’alcol etilico, l’acqua purificata, la glicerina, la listerina, il glicole propilenico e l’amamelide di origine vegetale. Alcune sostanze come l’alcool denaturato e altri tipi di alcool come il metanolo, il glicole propilenico e la formaldeide non sono totalmente innocue per il nostro organismo e possono arrecare danni se vengono usate male. La colorazione viene conferita dai pigmenti e sono loro a dare il colore che si desidera alla pelle.

I Pigmenti di colore per tatuaggi

I principali ingredienti dei pigmenti sono nichel, piombo, cromo, biossido di titanio, carbonio nero, ossidi di ferro. A differenza del trucco permanente, in cui i pigmenti sono molto tollerati, sono naturali, testati e certificati, quelli del tatuaggio sono indelebili in quanto contengono le ammine aromatiche, un sostituente aromatico organici contenente azoto.

Contengono anche un’altra sostanza data dal rivestimento molecolare che è la resina acrilica. Nello specifico, si tratta di elementi elastici, resistenti al tempo e alla fiamma, e grazie ai macrofagi ostacolano la fagocitosi, ovvero impediscono che il pigmento venga smaltito naturalmente dal corpo. Ecco perché il pigmento durerà nel derma a vita, a differenza del trucco semipermanente che usa un pigmento bioriassorbibile e quindi va via dopo un certo periodo di tempo.

In passato per realizzare tatuaggi venivano usate sostanze chimiche nocive e nell’inchiostro nero per tatuaggi vi erano sostanze cancerogene che potevano risultare pericolose, mentre nei colori più accesi vi erano elementi plastici ad elevato potere allergenico. Bisogna sempre diffidare degli inchiostri eccessivamente economici, perché sono di scarsa qualità e spesso vengono realizzati con inchiostro di penna, fuliggine e materiali di scarto. Esiste anche l’inchiostro atossico, ideale per tatuaggi vegani, rispettoso degli animali e dell’ambiente.

Si può cancellare un tatuaggio dopo che è stato realizzato?

Può capitare di decidere di fare un tatuaggio e di ripensarci, ma allora cosa fare? Si può scegliere di cancellarlo? In passato non sarebbe stato possibile eliminare un tatuaggio una volta fatto, ma per fortuna oggi ci sono nuove metodologie che consentono di rimuoverlo completamente, senza che rimanga alcuna traccia. Le soluzioni sono diverse, e quella più gettonata è sicuramente il Laser.

Si tratta di una soluzione dolorosa e anche piuttosto costosa, tuttavia è anche quella più efficace in quanto il laser va a frantumare i pigmenti di inchiostro, demolendoli del tutto. Una volta frantumati i pigmenti vengono smaltiti dall’organismo. La quantità di sedute dipende dalla grandezza del tatuaggio da rimuovere. Un’altra soluzione per eliminare il tatuaggio se non piace o magari c’è un ripensamento è la chirurgia plastica. Questo intervento prevede l’innesto di uno strato di pelle sopra il tatuaggio per coprirlo.

Non è un intervento doloroso ed è una alternativa valida al laser. Per eliminare il tatuaggio esistono anche dei metodi naturali come lo scrub al sale, ideale per esfoliare in profondità la pelle. Un rimedio naturale che può rivelarsi efficace è un composto a base di sale e limone, da strofinare sul tatuaggio con un dischetto di cotone e da lasciare agire per circa un’ora sulla zona trattata.

Gli aghi per fare tatuaggi come funzionano?

Gli aghi per tatuaggio non sono altro che delle barre in acciaio alle quali vengono saldate delle micropunte.
La distanza e il diametro di queste punte permettono di definire la tipologia di il tipo di ago e a quali lavori è più adatto. Un ago viene considerato buono da utilizzare per fare un tatuaggio quando ha la punta lucida e la saldatura pulita. Il funzionamento degli aghi per tatuaggi è diverso da quello degli aghi per siringhe che vengono comunemente utilizzati per le vaccinazioni.

Infatti, gli aghi per tatuaggi hanno almeno tre punte per tracciare linee precise e perfettamente definite, e anche di più per realizzare le ombreggiature, e possono avere larghezze differenti in base al tratto da eseguire. A trattenere l’inchiostro sono le punte degli aghi, che ne iniettano piccole quantità sotto la pelle mentre si muovono su e giù alla giusta profondità.

L’inchiostro non rimane sull’epidermide, ma nello strato inferiore che è piuttosto stabile e consente quindi di mantenere il tatuaggio in modo permanente. L’apparecchio utilizzato per i tatuaggi compie in pratica due operazioni, quella di caricare l’ago con l’inchiostro e di scaricare l’inchiostro sotto l’epidermide. La frequenza con cui l’ago effettua questa operazione dipende dal tratto che si sta utilizzando e dal disegno stesso che si vuole realizzare.

Prevenzione nella realizzazione di un tatuaggio

Le misure di prevenzione devono essere scrupolosamente osservate nella realizzazione di un tatuaggio e tutto comincia dalla tipologia di attrezzatura utilizzata e dalla procedura da seguire. Ogni volta che la macchina per tatuaggi effettua una perforazione viene introdotta una goccia di inchiostro nel derma. Visto che ogni microlacerazione può causare potenzialmente infezioni o può trasmettere malattie infettive è indispensabile che la procedura venga eseguita in sicurezza.

Per questo bisogna utilizzare materiali usa e getta, osservare un’igiene accurata delle mani per proteggere i clienti e se stessi. I materiali monouso sono decisamente i migliori per fare i tatuaggi, e quindi guanti e aghi sono sicuri e non vi è il rischio che si possono contrarre infezioni. E’ però fondamentale sterilizzare con cura l’attrezzatura per fare i tatuaggi, in modo particolare gli attrezzi riutilizzabili come il tubo e la barra.

Questi elementi vanno sterilizzati con l’autoclave, un apparecchio appositamente progettato per sterilizzare le attrezzature degli ospedali, così da averli perfettamente igienizzati prima dell’uso. Gli strumenti vengono trattati ad alta pressione per circa 55 minuti e grazie al calore e al vapore viene eliminata ogni tipo di impurità. Nella realizzazione di tatuaggi bisogna accertarsi che i guanti siano integri e nel caso vi siano ferite o escoriazioni coprire le mani con apposite bende.

Ulteriori precauzioni nel fare tatuaggi

Durante la realizzazione di un tatuaggio bisogna versare con anticipo l’inchiostro, usando del tessuto pulito per aprire le bottiglie e facendo in modo che gli ugelli non entrino in contatto con superfici contaminate. Dopo aver risciacquato i tubi durante i cambi di colore bisogna avere l’accortezza di asciugarli, e bisogna anche applicare il sapone liquido con del tessuto non sull’area lesa, in quanto il sangue può circolare per via aerea.

Il tatuatore deve lavare spesso le mani e con cura durante le varie operazioni, cambiare i guanti di lattice per evitare che possano proliferare germi e batteri, rimuovere pellicine e cuticole per evitare di perforare i guanti e non fare tatuaggi in caso abbiano lesioni o dermatiti alle mani. Per evitare che insorgano infezioni dopo un tatuaggio appena fatto bisogna trattarlo adeguatamente.

Bisogna evitare nei giorni successivi di applicare sostanze aggressive, creme o soluzioni con agenti che possono infiammarlo, evitare di esporsi troppo al sole, fare saune o altre attività che possono compromettere la parte trattata. Possono esserci infatti reazioni allergiche all’inchiostro per tatuaggi oppure può verificarsi bruciore o dolore a causa degli elementi metallici nel caso ci si deve sottoporre ad esami di risonanza magnetica.

Cosa dice la legge riguardo a tatuaggi e minorenni

La legge prevede che i maggiorenni possono fare tranquillamente il tatuaggio, mentre per i minorenni c’è bisogno del consenso dei genitori o di un tutore. La normativa prevede comunque il raggiungimento dei 16 anni compiuti, sempre con il consenso di entrambi i genitori oppure del tutore legale. I minorenni under 18 che vogliono fare un tatuaggio devono essere accompagnati dai genitori in persona nello studio del tatuatore in quanto un documento firmato non ha alcuna validità.

I genitori devono quindi essere presenti nel momento in cui viene concordato il disegno con il tatuatore, altrimenti potrebbero esserci delle conseguenze legali. E’ importante sottolineare, come detto prima, che non è possibile fare un tatuaggio sotto i 16 anni, neanche con la delibera firmata dai genitori. Il tatuatore che non rispetta queste regole può pagare molto caro questa sua leggerezza.

I genitori del minorenne possono ricorrere alle vie legali e farsi risarcire sia della somma pagata dal minore per fare il tatuaggio, sia delle spese da affrontare per rimuoverlo, ma possono anche chiedere un risarcimento dei danni morali. Potrebbe anche aggiungersi, sempre a discapito del tatuatore, anche una condanna per lesioni volontarie verso il minore, e in alcuni casi gravi si può anche emettere un’ordinanza di chiusura del locale.

Stili e tipologie di tatuaggi

Esistono svariati stili di tatuaggi e scegliere quello giusto a volte è veramente difficile, a meno che non si hanno delle preferenze specifiche. Per orientarsi al meglio è bene sapere che esistono diverse scuole di pensiero e stili vari. Molto richiesto è lo stile minimal, soprattutto dalle persone che hanno un gusto raffinato e sensibile. I tatuaggi minimal si distinguono perché si può decorare il corpo con lineamenti semplici ed eleganti, e anche perché costano meno.

Altrettanto apprezzato è lo stile blackout, caratterizzato dal colore nero, ideale per creare tatuaggi ornamentali, mentre i tatuaggi con scritte, noti anche come lettering, sono estremamente versatili e anche adatti per i più romantici. Fra i più belli vi sono anche i tatuaggi realistici, difficili da realizzare, curati nei dettagli e capaci di dare l’effetto di una fotografia.

Decisamente accattivanti e decorativi sono i tatuaggi watercolor, ispirati alla tecnica ad acquerello, talmente belli da sembrare una vera opera d’arte. Molto ricercati sono anche i tatuaggi ispirati all’arte orientale e alle figure cinesi, indiane o giapponesi, e anche quelli detti della Old School, ovvero della vecchia scuola, che negli ultimi anni stanno tornando alla ribalta. Caratterizzati dai temi del mare, vengono reinterpretati e rivisitati, sia negli eroi maschili che nelle donnine in stile ’50.